Fregona

Antico paese abitato nell’800 da popolazioni Cimbre, Fregona è ubicata sulle pendici del Cansiglio e del Monte Pizzoch, all’estremità nord-orientale del territorio della Valsana. Un tempo il territorio comunale era ricco di boschi sfruttati come riserva di legname dalla Serenissima e successivamente dai carbonai, da allevatori e da “scatolieri” che lavoravano il legno di faggio. L’attrattiva principale è data dalle Grotte del Calieron, grotte nate dall’erosione naturale e dall’opera di estrazione dell’uomo. Fiore all’occhiello di questo territorio è il vino DOC Colli di Conegliano “Torchiato di Fregona”, ottenuto con un laborioso procedimento di torchiatura di tre qualità di uve bianche locali precedentemente appassite su appositi graticci.
Ancient town populated in the VIII th. century from Cimbre populations, Fregona is situated on the foot of Cansiglio and Pizzoc mountain, in the north-east extremity of Valsana territory. One time the district was rich in woods, which was supplied for the use of Serenissima, for coalmen, breeders and “box-makers” that worked the beech wood. The main attraction are the “Caglieron caves”, born from the natural erosion and the extraction of stone. Button-hole of the territory is the wine DOC Colli di Conegliano “Torchiato di Fregona” made by a laborious process of pressing three types of grapes from the area, which are dried in mats for the process of wine making.
Fregona war im 19. Jahrhundert von den Zimbern bewohnt. Es liegt am Fuße des Cansiglio und des Pizzochbergs, am nord-östlichen Ende des Valsanagebiets. In der Vergangenheit war dieses Gebiet reich an Wäldern, die von der Serenissima, von Zuechtern und von “scatolieri” als Buchenholzreserve benutzt wurden. Die Hauptattraktion von Fregona sind die Grotten des Caglieron, die durch die natürliche Erosion und den menschlichen Abbau gebildet wurden. Die Perle dieses Gebiets ist der Wein DOC Colli di Conegliano “Torchiato di Fregona”. Er wird mit einem arbeitsaufwendigen Verfahren hergestellt wobei drei verschiedenen Weißtraubenqualitäten, die auf Rohrgefechte getrocknet wurden, gepresst werden.
Luoghi d’interesse:
Grotte del Caglieron
Descrizione:
Situate ai piedi del Cansiglio e a pochi chilometri da Vittorio Veneto, sono una serie di cavità in parte naturali e i
n parte artificiali attraversate dal torrente Caglieron su strati di arenarie e di marne del Miocene medio (da 16 a 10 milioni di anni fa). Numerose sono le cascate, alte parecchi metri, con alla base grandi marmitte. Nella parte più profonda della forra si notano sulle pareti grandi concrezioni calcaree che chiudono per un tratto e in parte la volta, dando all’insieme l’aspetto di una grotta.
Note:
Data la costanza della temperatura nelle parti più profonde delle grotte e la progressiva diminuzione della luce, si osserva tutta una serie di microambienti di notevole interesse botanico e zoologico, che farebbero la felicità di qualsiasi naturalista. Le grotte del Calieron, apprezzate sia in estate per la frescura che in inverno per le stupende cascate di ghiacci, sono anche dei notevoli punti di riferimento per laboratori di educazione ambientale per le scuole. Soprattutto durante l’estate le grotte diventano suggestivo scenario di rappresentazioni teatrali e spettacoli di vario genere.
Villa Trojer
Periodo:
XVII° sec.
Descrizione:
Gli elementi stilistici di questa villa ed in particolare le due grandi logge richiamano alle ville delle zone montane. Pur risultando baroccheggiante il nucleo centrale, le logge sono di pura linea rinascimentale con colonne di pietra viva ed archi tondi. Il lato orientale conserva elementi originali negli stipiti delle porte aperte sul loggiato, nei fori ovali che danno luce al soffitto e nelle mensole che incorniciano il tetto.
Note:
Tutto il territorio è contrassegnato da villa padronali: Villa Altan-Pancetta alle Fratte, quelle dei Todesco-Salvador alle Buse, dei Laurenti a Danese, dei Giustiniani in Borgo Piazza, dei Casoni in Borgo Consola e dei Carnielutti ad Osigo tutte soggette a rimaneggiamenti recenti. Di interesse anche i centri storici, come quello di Sonego, con case dalla tipologia particolare dei sassi a vista.
Chiesa di Osigo
Periodo:
Sconosciuto.
Descrizione:
Artistica Croce d’argento a sinistra dell’altare maggiore, croce offerta dagli eredi di Antonio De Luca nel 1847.
La storia:
Non si hanno notizie di quando sia stata costruita la prima chiesa di Osigo. Secondo la tradizione ha origini era una semplice cappella. Il primo documento storico ad essa relativo risale al 1474 in occasione della visita pastorale effettuata dal Vescovo Trevisan, alla parrocchia di Fregona, da cui Osigo dipendeva quale Curazia. La cappella venne ampliata ed interamente intonacata di marmorino nel 1838. La chiesa ricostruita veniva consacrata dal Vescovo Bellati nel 1851. Nel 1865 il Vescovo Manfredo eresse a Parrocchia la Curazia di Osigo. Nei primi del ‘900 la chiesa fu ampliata assumendo l’attuale struttura.
Frazioni: Osigo, Sonego