PRO LOCO FONTIGO – Guido Barisan

 

  1. Questo tempo di attesa provoca in molti un senso di rassegnazione e di scoraggiamento. Nonostante tutto, lei intravede nei suoi collaboratori qualche disponibilità che induca a speranza e ottimismo? 

Attualmente non c’è un clima proprio di ottimismo, cerchiamo di essere fiduciosi, ma al contempo siamo anche realisti, alcuni collaboratori ne stanno risentendo, l’entusiasmo sta svanendo. Ogni qual volta ci adoperiamo per organizzare un evento, vuoi per le nuove disposizioni o per l’andamento dei contagi, ci dobbiamo fermare e fare un passo indietro. 

 

  1. Quali sono le iniziative realizzate in passato, divenute tradizionali nel suo paese, che la Pro Loco intende portare avanti non appena ci saranno le condizioni favorevoli? 

Le manifestazioni principali della nostra Pro Loco si svolgono in autunno: a ottobre c’è la festa del paese, di Santa Libera, che speriamo di poter tenere nel 2021, insieme a San Nicolò e La Fogarata. Nonostante l’incertezza, non vediamo l’ora di ripartire.  

 

  1. Ci sono invece delle manifestazioni  che negli ultimi anni sono andate affievolendosi; che, nonostante la loro validità, non registravano più il consenso della gente e che potrebbero essere tralasciate o sostituite da altre iniziative, “progetti” nuovi, anche a lunga scadenza, che la Pro Loco vorrebbe realizzare se ci fossero le energie sufficienti?

Come Pro Loco cerchiamo di fare sempre qualcosa di nuovo per mantenere vivo l’interesse, ad esempio negli ultimi anni abbiamo organizzato delle serate estive/concerto (giugno e luglio) presso il giardino botanico. 
Nell’organizzazione dobbiamo tener conto che siamo un gruppo di volontari, e le risorse non sono sempre sufficienti per realizzare nuove attività. 

 

  1. A suo parere, quali strumenti-metodi si possono utilizzare per coinvolgere di più i giovani nelle nostre/vostre attività?

Fortunatamente abbiamo molti collaboratori giovani, e ci fa piacere che contribuiscano volentieri. Credo che la chiave per attirare di più i giovani sia il coinvolgimento e l’incitazione. 

 

  1. Anche in ambito sociale, una necessità molto sentita oggi è quella del “fare sinergia”. La sua Pro Loco in che relazione si pone con le altre associazioni, organizzate o spontanee, che operano nel suo paese? Ha degli esempi da fornire in merito al supporto dato dalla sua Pro Loco alle associazioni o istituzioni del paese?

A Fontigo ci sono 3 associazioni principali, tra cui noi. C’è continuo confronto e collaborazione. Siamo tutte concatenate, e lavoriamo per il bene del Paese e delle stesse associazioni.

 

  1. Una trentina di anni fa è stato costituito il Consorzio Pro Loco Q. d. P. Secondo lei, è riuscito a svolgere una funzione importante per favorire le attività delle Pro Loco? Quali aspetti andrebbero rivalutati per renderlo adeguato alla nuova sfida del “dopo Covid”? 

Il Consorzio, da quando è stato costituito, ha fatto un lavoro grandissimo.  Ci ha agevolato in tanti aspetti, ad esempio facendosi carico di parte della burocrazia, o della sicurezza. Senza il Consorzio non avremmo avuto il tempo sufficiente per organizzare tutto, e forse neanche le risorse. Dopotutto l’unione fa la forza.

I commenti sono chiusi.