PRO LOCO MIANE – Attilio Simoni

 

  1. Questo tempo di attesa provoca in molti un senso di rassegnazione e di scoraggiamento. Nonostante tutto, lei intravede nei suoi collaboratori qualche disponibilità che induca a speranza e ottimismo?

La forza di essere positivi rispetto al domani deve essere un principio adottato sempre, quando si opera all’interno di una Associazione e si è, pertanto, realtà di riferimento per una comunità. Nonostante il “chiaro” momento in cui stiamo vivendo, vedo nei collaboratori la disponibilità e la volontà di essere positivi.

 

  1. Quali sono le iniziative realizzate in passato, divenute tradizionali nel suo paese, che la Pro Loco intende portare avanti non appena ci saranno le condizioni favorevoli?

Mostra del vino, Miane in fiore, Panevin, Aspettando Natale, San Nicolò, Frutto di un Sostegno Sociale, qualità delle produzioni e valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari del territorio, ambiente, montagna, solidarietà, camminata “Miane-Santuario Madonna del Carmine-Mont”, Malghe tra Miane e Borgo Val Belluna, Orizzonti d’autunno (quando la solidarietà cammina in montagna), falcio, pulizia e manutenzione ambienti montani (aree attrezzate, bivacchi, sentieri).

 

  1. Ci sono invece delle manifestazioni  che negli ultimi anni sono andate affievolendosi; che, nonostante la loro validità, non registravano più il consenso della gente e che potrebbero essere tralasciate o sostituite da altre iniziative, “progetti” nuovi, anche a lunga scadenza, che la Pro Loco vorrebbe realizzare se ci fossero le energie sufficienti?

a. Gite ai mercatini di Natale,
b. gite ai giardini e ambienti di particolare pregio.

 

  1. A suo parere, quali strumenti-metodi si possono utilizzare per coinvolgere di più i giovani nelle nostre/vostre attività?

Sensibilizzare i giovani in ambito scolastico sul valore delle Associazioni nel volontariato e in particolare il volontariato delle Pro Loco. Una proposta questa che guarda al presente (genitori e insegnanti) e al domani (alunni). Fatta questa premessa e considerato che le Pro Loco realizzano i loro programmi a favore della promozione e sviluppo di volontariato sul territorio, così dovrebbe svilupparsi il programma. Potrebbe essere una buona idea che l’Unpli Treviso si facesse carico di promuovere con l’Ufficio Scolastico Provinciale un corso di formazione (definito per territori/consorzi) per gli insegnanti dove i relatori, competenti e con esperienza, illustrino il significato del volontariato Pro Loco e le attività svolte nell’anno. Gli insegnanti partecipanti al corso trasmetteranno le info ricevute ai loro colleghi, studenti e genitori, in tal modo si creerà un circolo virtuoso tra le Pro Loco locali, gli insegnanti delle scuole di ciascun comune e gli alunni e i genitori. Ruolo del Consorzio sarà quello di coordinatore tra le Pro Loco associate.

 

  1. Anche in ambito sociale, una necessità molto sentita oggi è quella del “fare sinergia”. La sua Pro Loco in che relazione si pone con le altre associazioni, organizzate o spontanee, che operano nel suo paese? Ha degli esempi da fornire in merito al supporto dato dalla sua Pro Loco alle associazioni o istituzioni del paese? 

Il fare sinergia è un principio sacrosanto per la Pro Loco di Miane e coerentemente attivato da sempre in maniera forte e convinta con le altre Associazioni operanti nel Comune.

 

  1. Una trentina di anni fa è stato costituito il Consorzio Pro Loco Q. d. P. Secondo lei, è riuscito a svolgere una funzione importante per favorire le attività delle Pro Loco? Quali aspetti andrebbero rivalutati per renderlo adeguato alla nuova sfida del “dopo Covid”?

Nell’occasione mi è doveroso ricordare che la Pro Loco di Miane è associata al Consorzio (costituito il 28-04-1986) dal 25 maggio 1987. La funzione che svolge il Consorzio a favore delle singole Pro Loco è senz’altro importante e l’elencazione delle principali iniziative svolte nell’anno, è una chiara dimostrazione che ha saputo imprimere un valore aggiunto, in una logica sovra comunale, alle attività locali (sempre comunque benemerita) svolta da ogni singola Associazione.
– gestione Ufficio informazione e assistenza turistica a Pieve di Soligo,
– coordinamento attività delle 21 Pro Loco associate (in primis: Panevin, Frutto di un Sostegno Sociale),
– pubblicazione mensile Eventi,
– gestione del sito internet eventi venetando, portale delle Manifestazioni dell’Altamarca,
– servizio di affissione manifesti, locandine, e striscioni stradali,
– valorizzazione del patrimonio artistico, storico, culturale, naturalistico ed enogastronomico (si vedano le pubblicazioni realizzate).
Per quanto riguarda il “dopo Covid” non è facile individuare nuovi percorsi dopo la frattura causata dalla pandemia coronavirus, di certo, visto lo spaesamento, sarebbe buona cosa se il Consorzio rafforzasse il suo ruolo di voce coordinatrice e programmasse dopo queste interviste ai presidenti, un forum con tutte le Pro Loco per:
informare sulle risposte ricevute alle domande,
istituire il tavolo delle idee che analizzerà in primis il significato e ruolo dell’Associazione Pro Loco oggi e così del Consorzio. L’elaborazione di questa analisi sarà di contributo per studiare nuove proposte volte a rinvigorire il ruolo delle Pro Loco e del Consorzio pur in tempi di coronavirus. Data questa premessa il tavolo delle idee potrebbe avere per tema “Il volontariato Pro Loco quale motore di ricerca per attivare programmi che promuovano il cambiamento di costume”,
attivare un programma per presidenti e consiglieri di formazione continua, invitando quali relatori docenti qualificati per competenze certificate e non soltanto per esperienza maturata. In sintesi i relatori debbono rispondere a questi requisiti: competenza, rigore, passione. Per questo programma i primi tempi da studiare sono sicuramente: Leggi, statuti, bilanci e normative che regolano la gestione delle Pro Loco. Leggi e normative sulla sicurezza per l’organizzazione di eventi e infine tutto quanto c’è da conoscere del mondo che regola l’universo Pro Loco.
Probabilmente il dopo coronavirus ci insegnerà che in futuro la gestione Pro Loco dovrà essere sempre più vincolata all’acquisizione di saperi e competenze. Ricordiamoci comunque, e la storia lo insegna, che nelle crisi si creano gli scenari del futuro. Pertanto, considerato che in ogni territorio e comunità operano persone che possiedono saperi e competenze si potrebbe programmare uno studio sull’etimologia dei termini che definiscono il significato dei nomi delle vie, borghi e rive. Questa proposta va considerata per la promozione di un territorio oggi patrimonio Unesco.
Un’altra proposta potrebbe essere quella che al meritorio attestato consegnato ai già presidenti Pro Loco, si assegni loro l’impegno di scrivere (meglio se in forma di racconto) la loro esperienza, giusto perché storia e memoria non vadano perduti. Utile sarebbe che i presidenti analizzassero il proprio ruolo sotto il profilo delle strategie da adottare per migliorare lo stesso. Gli scritti, raccolti in volume, potranno rendersi utili a futura memoria.

Ci sono in campo progetti nuovi, anche a lunga scadenza, che la Pro Loco vorrebbe realizzare se ci fossero le energie sufficienti?

Censimento e catalogazione documentazione attività Pro Loco Miane 1971-2021. 1Questo passato, fatto conoscere e valorizzato, potrebbe essere di sprone per le nuove generazioni e per pensare a programmi da realizzare nelle stagioni future.
– studio delle opere d’arte nelle chiese di Miane. Valorizzare il patrimonio storico-artistico di una comunità ha il significato di far conoscere il suo “Museo diffuso”. Valorizzare il patrimonio storico-artistico sovra comunale (penso naturalmente ai comuni del Consorzio Pro Loco del Quartier del Piave) avvale il significato di creare le condizioni per realizzare, in scala sovra comunale, quanto già esiste: il Museo diffuso storico artistico del Consorzio Pro Loco del Quartier del Piave. Il valore aggiunto per questo programma sarà dato da: 1) i rigorosi studi di ricerca e studio, 2) il coordinamento dell’intero programma (dallo studio iniziale alla valorizzazione), 3) la formazione del personale (associati Pro Loco e studiosi e appassionati della materia), 4) raccordarsi per la valorizzazione con programmi nazionali (giornate FAI di primavera e autunno, giornata della mobilità urbana di ottobre), 5) rapportarsi con realtà del territorio che operano nel settore (GAL Altamarca trevigiana, Istituto Diocesano Beato Toniolo).
Considerato quanto sopra riportato questo punto, indicato alle 21 Pro Loco potrebbe rientrare tra le proposte per sviluppare il programma “Museo diffuso storico-artistico del Consorzio Pro Loco del Quartier del Piave” in cui il consorzio svolge la funzione di coordinamento. Al riguardo e quale esempio, la Pro Loco di Miane può dare il proprio contributo con lo “Studio delle opere d’arte nelle chiese di Miane”.
SULLA VIA DI MARCO CASAGRANDE: considerato il valore dell’artista scultore Marco Casagrande, figlio di questo territorio e delle numerose sue opere che a tutt’oggi possiamo ammirare (soprattutto nelle chiese) in tanti comuni del Consorzio Pro Loco del Quartier del Piave, questo punto potrebbe rientrare tra le proposte di programma in cui il Consorzio svolge la funzione di coordinamento. Al riguardo, la Pro Loco di Miane può dare il proprio contributo con lo studio “Sulla via di Marco Casagrande”.

1 questo punto, da intendersi quale responsabilità della memoria, potrebbe essere suggerito alle 21 pro loco e al Consorzio spetterebbe il
ruolo di regista. Tutto ciò per descrivere e dare testimonianza di un passato dell’universo Pro Loco che è stato “glorioso”.

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