- Questo tempo di attesa provoca in molti un senso di rassegnazione e di scoraggiamento. Nonostante tutto, lei intravede nei suoi collaboratori qualche disponibilità che induca a speranza e ottimismo?
Purtroppo dopo un anno di stop forzato molti si sono adagiati nell’inattività, non so quanti saremo a ripartire e se con la stessa voglia ed entusiasmo…
- Quali sono le iniziative realizzate in passato, divenute tradizionali nel suo paese, che la Pro Loco intende portare avanti non appena ci saranno le condizioni favorevoli?
La nostra idea è quella di ripartire con tutte le manifestazioni, l’unica che sicuramente non riusciremo a fare è quella legata ai festeggiamenti di San Valentino e la sfilata dei carri. Per segno, i due carri mascherati del paese dello scorso anno che non sono stati smontati verranno portati in piazza e installeremo due grandi cuori in centro per dare modo a chi volesse, di farsi una foto con Sernaglia sullo sfondo.
- Ci sono invece delle manifestazioni che negli ultimi anni sono andate affievolendosi; che, nonostante la loro validità, non registravano più il consenso della gente e che potrebbero essere tralasciate o sostituite da altre iniziative, “progetti” nuovi, anche a lunga scadenza, che la Pro Loco vorrebbe realizzare se ci fossero le energie sufficienti?
No, non abbiamo nuovi progetti anche perché le manifestazioni che organizziamo sono già molte e assorbono tanta energia e lavoro: San Valentino e la sfilata dei carri mascherati a febbraio, San Rocco ad agosto, la festa del pesce a settembre e quella della zucca a ottobre! Penso che sia importante continuare a lavorare su queste, magari migliorarle, piuttosto che farne di nuove.
- A suo parere, quali strumenti-metodi si possono utilizzare per coinvolgere di più i giovani nelle nostre/vostre attività?
Non è così facile purtroppo. Dalla nostra a Sernaglia abbiamo questo stretto rapporto di collaborazione con l’associazione “Gaia” composta da giovani che ogni anno organizza i Giochi delle Contrade; noi diamo una mano a loro nell’aspetto organizzativo e funzionale e loro si prestano ad aiutarci nelle nostre manifestazioni.
- Anche in ambito sociale, una necessità molto sentita oggi è quella del “fare sinergia”. La sua Pro Loco in che relazione si pone con le altre associazioni, organizzate o spontanee, che operano nel suo paese? Ha degli esempi da fornire in merito al supporto dato dalla sua Pro Loco alle associazioni o istituzioni del paese?
Oltre alla già citata associazione Gaia, c’è un rapporto molto stretto con l’associazione alpini (molti di noi sono anche soci dell’Ana e viceversa), con loro per esempio organizziamo ogni anno la castagnata per i bambini dell’asilo e delle elementari. Collaboriamo anche con la vicina Pro Loco Fontigo con la quale c’è sempre uno scambio reciproco. Inoltre siamo sempre disponibili ad aderire alle varie iniziative a favore delle associazioni che ce lo richiedono.
- Una trentina di anni fa è stato costituito il Consorzio Pro Loco Q. d. P. Secondo lei, è riuscito a svolgere una funzione importante per favorire le attività delle Pro Loco? Quali aspetti andrebbero rivalutati per renderlo adeguato alla nuova sfida del “dopo Covid”?
Il Consorzio è un punto di riferimento importante sempre disponibile a risolvere i problemi burocratici che in alcuni casi sembrano insormontabili per le singole Pro Loco; ci dà una grossa mano per tutto ciò che riguarda la distribuzione dei volantini, le pratiche legate alle affissioni eccetera.
Per quanto riguarda il dopo Covid credo che sia per tutti un’incognita; penso che l’unico aspetto su cui puntare sia continuare a rivalutare i percorsi naturalistici: il lavoro che è stato fatto dal Consorzio in questi mesi è stato importantissimo. Alla luce della notizia della creazione di questo straordinario percorso sulle Colline del Prosecco promosso dall’Unpli, questo lavoro sui percorsi diventa fondamentale per la promozione del territorio in un tempo che, per ora, non permette nessun altro evento.