Revine Lago
Pittoresco comune adagiato ai piedi del monte Frascon, in posizione incantevole nel solco vallivo denominato Vallata, lungo le sponde dei due laghi: lago di Lago e lago di Santa Maria. Revine Lago si presenta come un grazioso susseguirsi di case in sassi che si inerpicano contro il monte. Per la sua posizione favorevole e per le condizioni climatico-ambientali dei laghi, la zona è stata abitata fin dai tempi più antichi come dimostrano i numerosi ritrovamenti di insediamenti paleoveneti. Interessanti dal punto di vista escursionistico-naturalistico sono i due laghetti di origine glaciale separati tra loro da uno stretto istmo e le montagne retrostanti con la località Pian delle Femene. Settecentesco Santuario di S. Francesco di Paola con curiosi banchi di pietra ed interessanti ex voto popolari. Paese natale di illustri personaggi: Giuseppe Grava, Giovanni Tomasi, Giuseppe A. Favaro, Luciano Cecchinel.
Picturesque town situated on the foot of Frascon Mountain, in a wonderful position in the furrow valley called Vallata, along the side of two lakes: Lago di Lago and Lago di Santa Maria. Revine Lago is formed by stone houses that climb towards the mountain. For the favourable position and for the lake’s climate conditions, the territory has been populated since the antiquity: it is proved to the many discoveries of palaeo-venetian installations. In the naturalistic aspect, very interesting are the two small lakes of glacial origin divided by a narrow isthmus and by the mountains behind with the locality Pian delle Femene. The eighteen century sanctuary of S. Francesco di Paola possesses stone benches and interesting ex-vow. Revine Lago is the birthplace of renowned people: Giuseppe Tomasi, Giuseppe A. Favaro, Luciano Cecchinel.
Revine Lago ist eine malerische Ortschaft am Fuße des Frasconbergs. Es liegt in einer bezaubernden Lage im Tal Valsanaund umrahmt die Ufern der Seen von Lago und Santa Maria. Das Dorf ist von schönen Häusern aus Stein geprägt, die am Berghang liegen. Dank seiner günstigen geographischen Lage und seines angenehmen Klimas wurde dieses Gebiet schon im Altertum bewohnt. Dies wird auch von den zahlreichen paläovenetischen Funden belegt. Allein die beiden Seen sind eine Besuch wert. Sie sind aus einem Gletscher entstanden und sind von einem engen Kanal voneinander getrennt. Von Seeufer aus aus sollten Sie einen Blick auf die Berge und auf die Ortschaft Pian delle Femene werfen. Ein lobenswertes Besuchsziel ist ferner der Wallfahrtsort von San Francesco di Paola aus dem 18. Jahrhundert: beachtlich sind hier die sonderbaren Steinbänke und die volkstümlichen Exgelübden. Revine Lago ist schließlich der Geburtsort von bekannten Persönlichkeiten wie: Giuseppe Grava, Giovanni Tomasi, Giuseppe A. Favaro und Luciano Cecchinel.
Luoghi d’interesse:
Parco Archeologico Didattico del Livelet
Descrizione:
Inaugurato nel 2007, il Parco Archeologico Didattico del Livelet è un sistema di aree didattiche e laboratori all’aperto costituito da uno spazio dedicato a una vera e propria ricostruzione di tre Palafitte, un ambiente di vita sociale tipico dell’area alpino-padana tra il Neolitico, l’eta’ del Rame e l’eta’ del Bronzo. Durante i mesi che vanno da marzo a ottobre è possibile visitare il Parco accompagnati da guide esperte alle suggestive Palafitte e partecipare a diversi laboratori per comprendere al meglio la vita e le abitudini dell’uomo preistorico.
Il Livelet, che si affaccia sui Laghi di Revine, è circondato da un suggestivo paesaggio naturale. I terreni ai margini del lago sono infatti caratterizzati da una vegetazione tipica, ricca di biodiversità e rifugio per molti animali selvatici dell’habitat perilacustre.
Visita il sito: www.parcolivelet.it
Lavatoio Alle Lame
Periodo:
XVIII sec.
Descrizione:
Caratteristico e particolare lavatoio di epoca ottocentesca, costituito da una vasca di raccolta dell’acqua che era trasportata a valle da una sorta d’acquedotto formato da tubi di legno e metallo. La vasca è sistemata sotto un tetto di legno poggiante su colonne di pietra. Nel 1892 fu munita di vasche laterali.
La storia:
Il lavatoio era utilizzato, fino a non moltissimi anni fa, da tutte le donne del paese per fare il bucato e per attingere (con recipienti metallici detti “seci” portati sulle spalle su un asse curvo con ganci alle estremità detti “bigol”) l’acqua per l’uso domestico.
Note:
Le Lame, soprattutto per le donne del paese, divennero luogo di ritrovo pubblico e di socializzazione, di scambio di notizie e di tradizioni. Oggi restano sede di raccolta d’acqua per la gente del posto oltre a memoria storica per i giovani.
Oratorio di San Giovanni Nepomiceno
Periodo:
Fine del XVII sec.
La storia:
Piccolo oratorio privato (nobili Crucis) abbandonato e quasi ormai distrutto, sito in una casa colonica in località Col della Spina tra Revine e Serravalle. L’oratorio risalente alla fine del XVII sec. è dedicato a San Giovanni Nepomiceno (1340-1393), Santo boemo annegato nella Moldavia, fa parte di un filone di religiosità popolare Lombardo-Veneta legata al culto dell’acqua ed in modo particolare alle piene e frane. Oggi dell’oratorio rimane ben poca cosa; sconsacrato probabilmente dopo la Battaglia di Col della Spina 30-10-1918, anche la devozione per il santo andò scemando.
Le case rurali
Descrizione:
L’interesse storico per il comune di Revine Lago non può riguardare solo alcuni edifici, ma addirittura l’intero centro storico delle frazioni di Revine, S. Maria, Lago, e Sottocroda. Numerosi sono gli edifici in pietra, o addirittura intere borgate che hanno mantenuto le loro caratteristiche arcaiche. Le case rurali (di cui troviamo numerosi esempi lungo via Maestra e via Mellera) sono costituite rigorosamente in pietra e sassi estratti anche dalle cave circostanti. Gli edifici sono organizzati all’interno di un recinto su un’area, il cortile (corte), che un tempo ospitava un’attività lavorativa di tipo agricolo. L’abitazione è articolata su due piani di cui uno, quello terreno, accoglie anche funzioni connesse con il lavoro mentre il primo piano è adibito a camere e fienile. Infine c’è il sottotetto, adibito a granaio (biaver). Il collegamento fra i due piani è affidato ad una scala esterna in legno che immette su un ballatoio, detto “piol”, da cui si accede alle camere. Il piano piol, elemento caratteristico delle case della zona, è sempre realizzato in legno ed è costituito da una serie di travetti che reggono il tavolato. Il parapetto è realizzato con piccole asticelle di sezione rettangolare. Il piol, oltre alla funzione pratica, svolge anche una funzione decorativa. All’esterno della casa troviamo il cortile (cortivo) che è da considerarsi parte integrante della costruzione sia per la sua funzione di elemento di distribuzione, sia per la sua insostituibile proprietà di spazio alternativo ai locali stessi dell’abitato.
Santuario di San Francesco da Paola
Periodo:
XVIII sec.
Descrizione:
Santuario settecentesco (mt 332 s.l.m.) di stile barocco, voluto da Giovanni Domenico Cumano, protonotaio Apostolico, parroco di Revine dal 1676 al 1719. Per la costruzione di quest’edificio furono impiegate maestranze locali ed artigiani di tutta la zona. La torre occidentale, dedicata a Maria Vergine Santissima del Rosario, risale al 1692 mentre nel 1696 fu completata la via d’accesso con i sei capitelli della via crucis. Dalla fine del XVIII secolo fino alla prima metà del XIX, l’oratorio fu abitato da eremiti e divenne meta di pellegrinaggi e di devozione popolare soprattutto nei periodi d’epidemie. All’interno del santuario si può ammirare una bella pala rappresentante San Francesco da Paola con l’emblema “Charita”, opera di Egidio Dall’Oglio insigne pittore locale.
Note:
Il parroco che ha voluto questo santuario era una persona ferma e decisa, un uomo di singolare carattere, che con la sua figura quasi carismatica scalfì il suo ricordo nelle memorie dei revinesi, si dice, infatti, che egli sia stato sepolto seduto su una poltrona ora posta nella tomba sotto al pavimento dell’oratorio.
Castello di Monte Frascon
Periodo:
XII° sec.
Descrizione:
A nord del santuario di San Francesco di Paola, salendo per la vecchia strada si giunge al cortile del castello. Il castello medioevale, situato sulla cima del cocuzzolo di monte Frascon (mt 380 s.l.m.), fu distrutto nel 1282-83 da Bialo e Gelo conti di S. Martino, che in seguito a tale azione furono scomunicati dall’allora Vescovo di Ceneda Marco Fiabane. La costruzione, nonostante sia stata rimaneggiata con opere di demolizione e ricostruzione che hanno stravolto il primitivo impianto, presenta ancora degli elementi originali: le feritoie e le finestre ad arco e spingrada (opere difensive) di fattura seicentesca, il lavamanine secentesco (oggi murato sulla facciata), il pozzo posteriore e nove archivolti che caratterizzano il maniero di fattura seicentesca. Nel cortile sono sparsi capitelli, basamenti e rocchi di colonna e frammenti di pietra lavorata. Le opere murarie erano decorate all’esterno con iscrizioni alcune delle quali ancora visibili: “Regina sacratissimi rosari ora pro nobis”, “S. Iseph ora pro nobis”.
Chiesa di San Matteo
Periodo:
Anteriore al 1313.
Descrizione:
Dalla bella facciata in pietra a vista rivolta ad occidente, la chiesa conserva al suo interno una pregevole pala della Madonna col Bambino in gloria tra i santi Matteo e Mattia, databile al primo settecento e opera del pittore locale Egidio Dall’Oglio (Cison di Valmarino 1705-1784) .
La storia:
Già nel 1313, in un documento d’infeudazione, si fa menzione di una chiesa dotata di un portico a Revine. Divenuta parrocchia nel 1537, la chiesa di San Matteo ha subito nel corso dei secoli vari rifacimenti. Nel 1611 venne allungata ed alzata pur lasciando gli altari nella loro primitiva posizione. Nel 1606 ci fu un allargamento del sagrato, probabilmente conseguente all’ampliamento del cimitero. Nei primi anni del ‘700 fu aggiustata la piazza a valle della chiesa con rispettivi muretti, mentre all’interno dell’edificio fu ristrutturato il coro e rifatto l’altare della Madonna del Rosario. La facciata fu rifatta nel ‘800 per far posto all’organo. Il campanile risale agli anni venti del Novecento.
Chiesa di San Giorgio
Periodo:
1897.
Descrizione:
In stile neoquattrocentesco, venne consacrata nel 1923. Vero tesoro di questa chiesa è una pala di Francesco da Milano (1502-15489 raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra santi e un committente in cui spicca la metallica figura di San Giorgio. Vi si trova inoltre una bella pala raffigurante San Osvaldo dipinta da Egidio Dall’Oglio (1075-1784).
La storia:
La nuova chiesa di S. Giorgio venne edificata nel 1897 per richiesta dei cittadini di Lago, che contribuirono alle spese di costruzione, in sostituzione della vecchia chiesa insufficiente per le esigenze dei fedeli.
Chiesetta di San Marco
Periodo:
1758/1760.
Descrizione:
In località San Marco a Revine Lago (dalla località Col della Spina dopo Longhere salendo a monte) si trova la chiesetta dedicata a San Marco risalente al 1758/60. Si ricorda perché da qui partivano le processioni primaverili e le benedizioni delle campagne (rogazioni). La chiesetta, di modeste dimensioni e mal conservata, presenta sopra il portale principale lo stemma dei Crucis, antica famiglia di Serravalle. Al suo interno sull’altare vi si trova la Pala di S. Marco, opera di Giovanni Chiarel (1935 ca.).
Chiesa di Santa Maria
Periodo:
Anteriore al 1170.
Descrizione:
All’interno della chiesa vi sono numerose tele, tra le quali in particolare un’opera cinquecentesca di Francesco da Milano (1502-1548) raffigurante la Madonna col Bambino in trono tra san Giovanni Battista e San Tiziano, e due paliotti opere di Egidio Dall’Oglio (1705-1784) rappresentante una S. Stefano e S. Giorgio e l’altro l’Annunciazione. Nella chiesa notiamo inoltre una bellissima statua lignea della Madonna con bambino, opera di un autore ignoto, e un dominante seicentesco altare di pietra. All’esterno, uscendo dal sagrato erboso notiamo il Grap con grata di protezione di ferro posta nel 1510 a proteggere il terreno sacro dagli animali lasciati liberamente al pascolo. Uscendo dal sagrato, sulla destra, ai piedi della scalinata (costruita nel 1784) vi si trova un’originale cassetta delle elemosine in pietra.
La storia:
La chiesa di Santa Maria, la più antica della zona, in località Santa Maria, è menzionata nel testamento di Sofia da Camillo di Collalto, che nel 1170 donò il tempio a S. Pietro abate di Follina.
Note:
Dal sagrato della chiesa è possibile godere un panorama incantevole sulla valle.
Frazioni: Lago, Revine, Sottocroda, Santa Maria.