- Questo tempo di attesa provoca in molti un senso di rassegnazione e di scoraggiamento. Nonostante tutto, lei intravede nei suoi collaboratori qualche disponibilità che induca a speranza e ottimismo?
Il covid ha interrotto la continuità delle manifestazioni. Non c’è un bel clima, perché siamo tutti fermi da un anno, le nostre manifestazioni ci tenevano sempre occupati. È chiaro che ad oggi il clima non è dei migliori; è complicato andare avanti. L’ultima manifestazione che abbiamo organizzato era a dicembre 2019. Nel 2020 abbiamo fatto poco. Di recente ci siamo trovati per organizzare ‘’Artigianato Vivo’’ ma non sappiamo ancora se la cosa andrà in porto.
Dopo un periodo di fermo, ripartire/ricominciare è complicato, mancano la voglia e gli stimoli. Ho notato che molti collaboratori sono demotivati e stufi.
C’è comunque speranza di vedere una grande adesione alle prossime manifestazioni, se ci saranno.
- Quali sono le iniziative realizzate in passato, divenute tradizionali nel suo paese, che la Pro Loco intende portare avanti non appena ci saranno le condizioni favorevoli?
Le nostre manifestazioni sono: Artigianato Vivo, che è la manifestazione madre di cison; Assaporando Cison; e Stelle di Natale. Sono sempre visitate da migliaia di visitatori e speriamo che il tutto continui, ma siamo coscienti che se riprenderà sarà tutto diverso. La nostra intenzione è di portarle avanti: ad esmpio, a fine marzo si terrà Assaporando Cison, ma sarà diversa dagli anni scorsi, molto più soft, prevederà delle visite guidate, ma niente espositori o bancarelle.
Per le altre manifestazioni siano ancora in attesa del via libera.
- Ci sono invece delle manifestazioni che negli ultimi anni sono andate affievolendosi; che, nonostante la loro validità, non registravano più il consenso della gente e che potrebbero essere tralasciate o sostituite da altre iniziative, “progetti” nuovi, anche a lunga scadenza, che la Pro Loco vorrebbe realizzare se ci fossero le energie sufficienti?
Le manifestazioni che organizziamo hanno sempre avuto consenso e continueremo a proporle. Sicuramente è necessario stare al passo con i tempi quindi qualcosa si deve cambiare; già da qualche anno infatti promuoviamo le nostre manifestazioni anche via social.
Vogliamo mantenere la tradizione ma apportando comunque qualcosa di nuovo.
- A suo parere, quali strumenti-metodi si possono utilizzare per coinvolgere di più i giovani nelle nostre/vostre attività?
Nota dolente. Il cambio generazionale manca, perché i giovani hanno altri interessi e priorità. Noi a livello organizzativo ne abbiamo alcuni, anche in consiglio ci sono. Ma sarebbe meglio averne di più. I giovani hanno sempre idee nuove (basti pensare al loro approccio con i social), anche solo la loro vitalità crea benessere e voglia di fare. Non credo sia una questione di non aver voglia o di antipatia verso i componenti del consiglio; sono i tempi ad essere cambiati, una volta eravamo più uniti. Non credo venga trasmesso questo spirito di partecipazione alle attività di volontariato. Oggi è diverso. Va detto anche che Cison ha pochi abitanti, e quindi i giovani sono pochi, inoltre ci sono altre associazioni, ed è difficile che aderiscano a più di una.
Un altro fattore del poco coinvolgimento credo sia dovuto alle regole, negli ultimi anni (3 anni) le regole sono cambiate in modo disastroso dal punto di vista della sicurezza e altro; bisognerebbe essere più laschi, è vero che la sicurezza è la cosa più importante, ma è anche vero che chi organizza non è uno sprovveduto. Se ci fossero meno regole ferree forse ci sarebbe più adesione.
- Anche in ambito sociale, una necessità molto sentita oggi è quella del “fare sinergia”. La sua Pro Loco in che relazione si pone con le altre associazioni, organizzate o spontanee, che operano nel suo paese? Ha degli esempi da fornire in merito al supporto dato dalla sua Pro Loco alle associazioni o istituzioni del paese?
Da quando sono presidente uno dei miei punti fissi è cercare collaborazione. Organizzando manifestazioni importanti è necessario andare d’accordo e collaborare con le altre associazioni e con l’amministrazione comunale. Negli ultimi 2 anni ho cercato il più possibile di coinvolgere le altre associazioni, ad esempio la manifestazione ‘’Artigianato Vivo’’, perché riesca bene, richiede la collaborazione di 7 associazioni.
Quest’anno più degli altri anni dobbiamo fare squadra, tante cose non si potranno fare o si faranno in modo ridotto, quindi è necessario aiutarsi, collaborare e fare le cose insieme, perché alla fine si vedono i risultati.
- Una trentina di anni fa è stato costituito il Consorzio Pro Loco Q. d. P. Secondo lei, è riuscito a svolgere una funzione importante per favorire le attività delle Pro Loco? Quali aspetti andrebbero rivalutati per renderlo adeguato alla nuova sfida del “dopo Covid”?
Sono presidente da poco, quindi è poco che partecipo alle riunioni. In ogni caso ho notato che il Consorzio funziona abbastanza bene. Ad esempio il Panevin, che coinvolge tutti ed è la manifestazione che più coinvolge il Consorzio, riesce bene.
Non solo il Panevin, anche con il Frutto di un Sostegno Sociale si vede la sinergia. Ovviamente le manifestazioni paesane è giusto che vengano organizzate singolarmente dalle pro loco.
Per il futuro credo che andrebbero approfonditi due punti:
- le regole: c’è molto caos al giorno d’oggi. So che al vertice si sta cercando di snellire il tutto;
- il turismo: ora facciamo parte della zona Unesco, quindi dobbiamo pensare e organizzare manifestazioni per incrementare il turismo in tutto il Quartier del Piave e Vallata. A Cison abbiamo visto i risultati, negli ultimi anni siamo riusciti ad attirare molti turisti, sarebbe bello farlo per tutto il territorio Unesco.